domenica 22 maggio 2022

La Teoria della Carruba - Con brevi accenni a come non ho imparato a cucinare di Antonietta Di Vito edito L Bussola.

 La Teoria della Carruba - Con brevi accenni a come non ho imparato a cucinare di Antonietta Di Vito edito L Bussola.

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<< Nelle frequenti visite che facevo sola, ancora bambina,davo la precedenza agli zii più anziani che vivevano soli. >>.Innanzitutto ringrazio ''Scruttura a tutto tondo " e l'autrice per avermi dato la possibilità di leggere questo dolcissimo libro..La teoria della Carruba è un po' come uno scrigno dei ricordi...l'autrice come in un diario segreto o meglio ancora, come in un vecchio album di foto, ripercorre i ricordi della sua infanzia e ciò che l'ha condotta ad essere la donna che è oggi. Ma ciò che dobbiamo tenere a mente, è che il libro non risulta essere prettamente un racconto autobiografico. In esso vengono riportati ricordi e memorie, in ci possiamo ritrovare anche una parte di noi stessi..Il libro risulta essere suddiviso in sette parti, nella prima ricorda le feste di paese a cui partecipava fin da bambina e durante le quali era solita acquistare la carruba "vainelle". Vengono riportate alla mente i ricordi della casa in cui era solita trascorrere il tempo, gli scherzi e le battute per la sua golosità particolare..Il secondo capitolo ''Chronoscapes" si apre con il rievocare il grande camino di casa, i discorsi, i noti telefilm dell'epoca, come Sandokan, che risuonavano puntuali in ogni casa degli italiani, o meglio tra coloro i quali possedevano la televisione. Insieme ad alcune vicende personali, emergono alcuni fatti di storia degni di nota, come il rapimento di Aldo Moro e le Brigate Rosse. L' inaugurazione dello stabilimento Fiat a Termoli nel 1972; ed ancora i ricordi legati ai primi anni di scuola. Il libro non si caratterizza solo dei ricordi del cuore che camminano di pari passo con alcuni fatti di cronaca, ma nel capitolo ''Anacronismi" vengono evocati anche i ricordi legati ad alcuni piatti semplici e umili, ma che rallegravamo i palati di grandi e piccini. Attraverso una prosa diretta e chiara, l'autrice  e etno-antropologa ci consegna un libricino fatto di pezzi di vita, non solo la sua, ma anche quella di tutti.

giovedì 12 maggio 2022

SECONDA TAPPA - BLOG TOUR << IL TESORO DEL DIAVOLO >> DI LUIGI PANELLA

BUONGIORNO LETTORI 😂

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OGGI VI PRESENTO LA SECONDA TAPPA, DE 

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IL TESORO DEL DIAVOLO DI LUIGI PANELLA EDITO RIZZOLI.



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-          Seconda tappa: descrizione dei personaggi fisica e psicologica; quali obiettivi si pongono e come si evolvono nel corso della storia.

 

Yves le Breton, il protagonista, è ispirato a un personaggio realmente esistito, un frate domenicano che parlava arabo e accompagnò Re Luigi alla crociata facendogli anche da ambasciatore con i musulmani. Capelli rossi, penetranti occhi verdi, nel primo romanzo ha poco più di trenta anni, mentre nel secondo circa cinquanta. Dotato di grande intuito, non è tuttavia infallibile, né un vincente. È un inquisitore riluttante, privo di ogni fanatismo e tormentato dal contrasto tra la sua intelligenza e la fedeltà alla terribile missione affidatagli.

Da “Il tesoro del diavolo”:

“Del resto, inutile nasconderselo, il gravoso officium che era stato il suo destino richiedeva uomini diversi, come Berengario da Verona o Mathieu de Bourbon. Da giovane, la sua inclinazione al dubbio gli aveva fatto pensare di essere inadeguato. Con il passare degli anni, tuttavia, aveva compreso come il dubbio fosse uno stimolo divino per indurlo a non fermarsi all’apparenza delle cose, rendendo più efficace l’adempimento della missione affidatagli da padre Mathieu quando era ancora un ragazzo: difendere il gregge di Dio dalle insidie del maligno, per consentirgli di amare il Signore con tutta l’anima, secondo il primo e più grande dei comandamenti”.

L’antagonista di frate Yves in entrambi i romanzi è Umberto di Fondi, anche lui ispirato a un personaggio realmente esistito, il “Ser Berto” citato nelle fonti arabe, una spia inviata segretamente da Federico di Svevia per informare il Sultano d’Egitto dell’imminente arrivo dei crociati. È un uomo d’azione, intrepido e spietato, ma anche leale e profondamente solo; il suo apparente cinismo cela in realtà un’esperienza terribile, che ha segnato la sua infanzia e la sua vita.

Da “Il tesoro del diavolo”:

“Era arrivato da solo, come sempre. Il cavaliere avvolto nel mantello grigio aveva attraversato al passo l’accampamento saraceno tra gli antichi ruderi lungo la via Latina, ai piedi del monte dell’abbazia e poco lontano dalle mura di San Germano. Tutti gli asākir  che aveva incontrato si erano inchinati, riconoscendo Umberto di Fondi, barone di Acquaviva e siniscalco del regno, già membro della familia  dell’Imperatore Federico e amico personale del Sultano d’Egitto Baybars. Non aveva risposto a nessuno.”

Prima Tappa - Blog Tour << IL TESORO DEL DIAVOLO >> DI lUIGI PANELLA.

IL TESORO DEL DIAVOLO DI LUIGI PANELLA EDITO RIZZOLI

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E' CON GRANDE GIOIA CHE IL BLOG OGGI Dà AVVIO A QUESTO BELLISSIMO BLOG TOUR...







-           Prima tappa: presentazione dell'opera e dell'autore.

«Altre terre oltre i confini del mondo conosciuto?» osservò scettico Berengario. Yves si fermò e la sua voce fu un sussurro: «E se fosse questo, il tesoro del diavolo?».

(estratto da “Il tesoro del diavolo”)

“Il tesoro del diavolo” è un libro composito, che ha il respiro ampio del romanzo storico e il ritmo incalzante del giallo. Il nucleo centrale della storia si snoda all’epoca dell’invasione angioina dell’Italia meridionale (1266) sullo sfondo del contrasto tra il papato e l’impero, ma il filo del mistero ci porta molto più indietro, fino agli ultimi giorni di Cartagine e anche oltre, a un segreto custodito gelosamente per millenni, a terre lontanissime e favolose. Il libro è il secondo volume di una serie ambientata nel medioevo intitolata “Le cronache dell’inquisitore” in omaggio al protagonista principale, l’inquisitore domenicano Yves le Breton; ogni volume, peraltro, come nelle serie gialle, è indipendente dagli altri, narrando una storia – e una indagine – compiuta. Il primo volume, “Nel nome di Dio”, è ambientato in Terra Santa all’epoca della crociata di Re Luigi di Francia (1250) e narra della caccia che si scatena intorno a un misterioso documento - rinvenuto a Gerusalemme nei sotterranei di una moschea - di cui vogliono impossessarsi l’inquisitore, i templari, l’imperatore Federico. L’autore è un avvocato, appassionato di storia, che da anni nel tempo libero si aggira tra archivi e biblioteche a inseguire le sue passioni. Sia il primo che il secondo romanzo sono costruiti su un doppio livello narrativo e temporale. Sono storie, in contesti storici diversi, ma in qualche modo legate da un filo invisibile che il lettore scopre nel corso della lettura.

L’autore:

Luigi Panella è un avvocato penalista che vive a Roma. Da sempre appassionato di storia, è coautore (con Marco Consentino e Domenico Dodaro) di un romanzo sulla tragica avventura del colonialismo italiano in Etiopia, I fantasmi dell’Impero (Sellerio 2017), diventato un caso letterario e vincitore del Premio Selezione Bancarella 2018. Si è poi dedicato alle “Cronache dell’inquisitore”, con “Nel nome di Dio” (Rizzoli 2021), vincitore del Premio Selezione Bancarella 2022, e “Il tesoro del diavolo” (Rizzoli 2022). L’uscita del terzo volume della serie è prevista per il 2023. La trilogia sarà pubblicata in Germania dall’editore Goldmann.