giovedì 25 febbraio 2021

Seconda Tappa del Blog Tour "VODKA SIBERIANA" di Veronica Tomassini.

Oggi seconda tappa del blog tour del libro VODKA SIBERIANA di Veronica Tomassini.

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Conosciamo meglio i personaggi del romanzo:

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Personaggi

L’io narrante illumina un vocativo, oh tu, ovvero un alter ego. Lei – che è già una donna adulta - scrive a lei ragazza. Le racconta gli errori, i suoi medesimi, le speranze, le innocenze tradite. Dunque la seconda persona singolare dovrebbe essere il personaggio principale, in realtà è l’attraversamento che illumina gli altri, i veri protagonisti. Rimangono fissi, come dentro un’orbita di drammatica resistenza, al passato di coercizione, sono uomini e donne provenienti dall’Est Europa, dopo la caduta del Muro; al presente, coevo ma implacabile, su cui precipitano da seclusi, rifiuto repellente secondo la consuetudine ingrigita di un Occidente pingue, distratto, annoiato. C’è la Creaturina, donna capace di indurre alla conversione, portatrice del segreto illuminato, di una mistica quotidiana, una santa metropolitana, inchiodata a un male degenerativo, e a un letto, un crocifisso; nondimeno la sua casa è un santuario di misericordia, la tana del povero, un vestibolo di perdono e carità; c’è il professore, colto e malato di schizofrenia, l’unico a detenere tuttavia un certo piglio pragmatico che attenga al mondo, eppure commovente e catartico. C’è il siberiano, bello, sregolato, violento, ubriaco. L’uomo per il quale l’universo intero si compie e si distrugge agli occhi di lei, la ragazzina borghese, il parametro dentro cui misurare l’indulgenza o una criminosa ottusità. Per il siberiano, l’empio (ma non lo era, soltanto era uno strumento di conversione, ancora un olocausto sull’altare), succedono avvenimenti miracolosi, fino a tangere cielo e terra, nei fatti minuti, eppur straordinari.

E ci sono tutti gli altri, i vagabondi del parco, i bevitori, i profeti delle panchine. I senza terra. In questo straziato universo capovolto, a tratti grottesco e mostruoso similmente alla pozzanghera in cui Gogol restituisce la tragedia umana, sfigurata e patetica, si snoda una trama senza trama; una non evoluzione dei personaggi abbarbicati a una sfiga storica, a un castigo ineluttabile che non dimenticherà alla fine – per una strana ragione – di consegnare la vera alba, la resurrezione dell’uomo.

Lei, o l’alter ego, rovina nelle insidie di una vicenda in apparenza sentimentale, un amore. In realtà rovina nella perdizione dapprima, nel caos alticcio di un pezzo d’Europa, in un osceno carosello di perdenti, per poi realizzare che la vicenda apparentemente sentimentale sarebbe diventata un capitolo della Storia, della grande storia: una ricaduta universale, sulle nostre esistenze; lo svolgimento di spostamenti epocali, la prima biblica transumanza di uomini, alla fine del secolo scorso. Un cambiamento persino antropologico che conformò nelle nostre rive un connotato preciso, un disordine, un cambiamento del profilo finanche delle nostre comunità.

I personaggi rimangono fissi, dentro un’orbita dicevo, stolti e miserabili; dentro una raggiera, celestiali come cherubini.

4 Tappa del Blog Tour : LE CRONACHE DELLE PRINCIPESSE ADDORMENTATE " di Giancarlo Attili edito Infinito Edizioni.

Oggi quarta ed ultima tappa del blog tour dedicato al libro LE CRONACHE DELLE PRINCIPESSE ADDORMENTATE di Giancarlo Attili edito Infinito Edizioni.





 #4 tappa 

«Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà ce n'è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne.» (Mohammad Ali Jinnah)


La sopraffazione nei confronti delle donne è scarsamente considerata nei fatti. Nei paesi “evoluti”, si sbandierano con orgoglio i risultati conseguiti lungo la strada della parità di genere. Sempre meglio di quanto accade nel resto del mondo dove le donne sono private della libertà, non hanno accesso all’istruzione, non partecipano alle decisioni politiche che le riguardano, sono comprate, vendute e trattate in genere come si fa con il bestiame. Questa nostra piccola parte di mondo (che consuma la maggior parte della ricchezza del pianeta) si bea dello spazio che progressivamente riconosce alle donne, eppure alle donne, neanche qui vengono garantite dignità e sicurezza.

Anche se si volesse accettare l’affermazione che l’Occidente è più civile ed evoluto rispetto al resto del mondo, resta il fatto che violenze di genere e femminicidi sono fenomeni costanti anche nella nostra società civilizzata. Resta il fatto che nelle circa 150 guerre attualmente in corso, che vedono coinvolti anche i paesi civilizzati, direttamente o attraverso i cosiddetti peace-keeper, tutti gli uomini (civilizzati e non) continuano a perpetrare stupri di guerra e a profittare dello stato di debolezza fisica ed economica delle donne per sfruttarle sessualmente. Resta il fatto che mai come successo nella storia dell’umanità, nel 900 e con drammatica continuità ancora nel XXI secolo, le guerre si combattono contro i civili e lo stupro è diventato un’arma di guerra.

Ci sono alcune domande che reclamano prepotentemente una risposta. Come può tutto questo essere ancora possibile?

Nel libro a un certo punto qualcuno risponde: “Non chiedetelo a me, chiedetelo al re dei nani e alla sua corte! Chiedetelo ai servi, ai soldati, ai mercanti e agli schiavi, ai figli e ai mariti. Chiedetelo ai padri. Solo allora anch’essi se lo chiederanno. Non son sicuro che avranno pudore bastante per rispondervi.”

Questa risposta è peraltro inadeguata, del tutto insufficiente. Non può chiedersi agli uomini di concedere magnanimamente alle donne quanto spetterebbe loro in quanto persone: “Ma come si può ringraziare chi vi dà quello che già vi appartiene? Come si può ringraziare chi vi dà solo una parte di ciò che vi spetta?”. (“How can you thank a man for giving you what's already yours? How then can you thank him for giving you only part of what's already yours?”. Malcom X, dal discorso "La scheda e il fucile").

“Perché non chi distrugge la gente con l’armi; ma ben chi riempie il mondo di popolo, e di virtù, si può chiamar forte. Tali sono le donne”. (Galerana Baratotti, da “La semplicità ingannata”).

Questa è la speranza: il risveglio delle principesse addormentate. Le donne potrebbero avere ormai la consapevolezza e la forza politica per pretenderlo. E troverebbero il sostegno di molti uomini: “è ora che uomini e donne di buona volontà costruiscano insieme ponti sicuri per le donne che intendono attraversare i fiumi. Sono certo che questi ponti saranno utili anche per gli uomini”.


martedì 23 febbraio 2021

Quarta Tappa del Blog Tour " Lettini " per infinito Edizioni.

Quarta Tappa del Blog Tour " Lettini " di Daniela Carloni David per infinito Edizioni.


Scrivere frugando tra le memorie personali come terapia di risposta allo scorrere della vita. Lettini è il susseguirsi di brevi finestre, non prive di ironia e lampi di comicità (forse non sempre del tutto volontaria), che scavano nelle succose storie di una famiglia del Novecento italiano, tra città e campagna, regime fascista e mondo contadino, guerra e pace, boom economico e desiderio di riscatto.

I lettini rivendicano una storia privata familiare fatta di inevitabili chiaroscuri e di bizzarre abitudini, ma anche piena di autentiche testimonianze popolari, illuminate dalla figura saggia del nonno ferroviere e contadino, antifascista negli anni in cui era più difficile esserlo. Ogni capitolo è un’ipotetica seduta di analisi e un balzo indietro nella storia. L’unica cura consiste nella scrittura e nella lettura.


- Quarta tappa: messaggio che l'autore vuole trasmettere con la sua storia. Dobbiamo fare le domande, dobbiamo creare le nostre risposte, o altre domande, va bene lo stesso. Conoscere la nostra storia, le nostre storie personali, ci fa riconoscere le nostre eredità, che ci piacciano a meno… e se ci ritroveremo un giorno a fare o dire le stesse cose che un tempo abbiamo combattuto con fervore da barricata, ci potremo fare una gran bella risata.

giovedì 18 febbraio 2021

Blog Tour "Vodka Siberiana" di Veronica Tomassini.

Oggi il Blog partecipa alla prima tappa del Blog Tour del libro di Veronica Tomassini.


"VODKA SIBERIANA"




https://www.youtube.com/watch?v=TAz9x9us93Y&fbclid=IwAR3tISXEQEXVWzQYBh9PLK7LRg28uNfk456krvwZsRfwsxcpPpyVX8qapG0







Sinossi: 

Sono lettere che raccontano l'epica e la tragica solitudine
di bevitori dell'est; riparano in un parco del
profondo Sud, a metà anni '90. Dopo la caduta del Muro, il mondo si
muove spostando masse bibliche, sono uomini
che restituiscono il caos, lo smarrimento di quel tempo. Le lettere lo
raccontano, lei (alter ego) racconta a lei (anni dopo) - italiana
occidentale borghese - di un grande amore, un siberiano
alcolizzato che viveva di elemosina, di risse, di alcol, di
espedienti, in un giardino pubblico siciliano, e nello stesso tempo
trascina dentro la vita di altri come lui. Chi erano questi
uomini senza nome? Disorientati dalla democrazia, depositari di
distanze immani, torti storici e coercizioni, cortine blindate,
identità derelitte. È in fondo la storia di un miracolo, di una
perdizione.

Biografia:
Veronica Tomassini, siciliana, di origini umbre. Esordisce con il
romanzo “Sangue di cane”, Laurana editore, nel 2010. Fu un caso
letterario. Nei suoi scritti tornano spesso ambientazioni suburbane,
storie intestine e periferiche. Nel 2012, pubblica con Feltrinelli
l’e-book “Il polacco Maciej”. Nel 2014, pubblica con Gaffi, il romanzo
“Christiane deve morire”. Partecipa con un suo testo all’antologia “La
formazione della scrittrice”, edito da Laurana, curata da Chicca
Gagliardo e Gabriele Dadati, per un’idea di Giulio Mozzi. Nel 2017,
torna in libreria con il romanzo “L’altro addio”, per Marsilio
editore. Nel 2019, pubblica il romanzo “Mazzarrona (Miraggi, edizioni)
candidato al Premio Strega.

La vita rubata Storia di Giuseppe Uva. Morto. Ma nessuno lo ha ucciso di: Mazza Fulvio

 

La vita rubata
Storia di Giuseppe Uva. Morto. Ma nessuno lo ha ucciso




Prefazione di Luigi Manconi e Valentina Calderone
Postfazione di Riccardo Noury
(A cura di Fulvio Mazza)

La sera del 13 giugno 2008 due amici guardano una partita di calcio in tv; poi escono, bevono, schiamazzano per la strada. Vengono prelevati e portati in caserma dai carabinieri. La mattina dopo uno di loro, Giuseppe Uva, è in ospedale, morto. Ciò che è successo durante quella notte è diventato materia di un processo durato quasi dodici anni, al termine del quale la Corte di Cassazione ha deciso di assolvere gli imputati da tutte le accuse. Per la morte di Uva non c’è nessun responsabile.
Tra le migliaia di pagine di atti giudiziari, vengono pubblicate in quest’opera quelle attraverso cui la storia di Uva emerge nel modo più chiaro e attendibile. Ci sono, quasi come in un romanzo, i fatti successi per la strada, in caserma, in ospedale. Ci sono i personaggi: vittime, imputati, avvocati, magistrati. E ci sono la dignità, la vita e la morte del cittadino Giuseppe Uva.
“Una vita presa, strappata, buttata via, quella di Giuseppe Uva, rubata come fosse cosa di poco conto e di nessun valore, come il furto di un’autoradio o un qualunque altro reato ormai endemico nella vita notturna di una città”. (Luigi Manconi e Valentina Calderone)

“Da questo testo, basato su atti giudiziari, emerge la storia di una donna tenace e coraggiosa: Lucia Uva. Che ha restituito l’onore al fratello Giuseppe”. (Riccardo Noury)

Con il patrocinio di Amnesty International.

Le guerre delle donne di Zuccalà Emanuela Infinito Edizioni

 

Le guerre delle donne




Prefazione di Emma Bonino
Postfazione di Renata Ferri
(Autrice: Emanuela Zuccalà)

L’abito bianco di Hope che cancella la sua schiavitù. Gli occhi allungati di Agnèse che fendono le tenebre di un conflitto cruento. Il grido di Lucy che abbatte l’omertà su un crimine di Stato.

Trenta donne. Trenta voci dall’Africa al Brasile fino all’Europa, unite nel dire no alle ingiustizie e alla violenza. In un intreccio di reportage giornalistico e colloquio intimo, le loro storie toccano i nodi più cruciali dei diritti femminili violati, regalandoci ritratti profondamente rivoluzionari e indimenticabili.

“La violenza contro le donne è un ostacolo enorme nel raggiungimento di pace, sicurezza e benessere comuni, e la strada per cambiare realmente e concretamente la vita di donne e ragazze è ancora tutta in salita”. (Emma Bonino)

“Mentre ascolta il racconto di Hadija, una donna tuareg maliana, l’autrice scrive: ‘E il suo pianto faceva rumore solo dentro la mia testa’. Vorrei dirle che non è così. Ora quel rumore è anche nelle nostre teste, ci appartiene”. (Renata Ferri)

Con il patrocinio di ActionAid, Cospe, Cuamm, Intersos, No Peace Without Justice, WeWorld, Zona.

mercoledì 17 febbraio 2021

La democrazia contagiata di Sotis Ilaria

 

La democrazia contagiata
Come Sars-cov2 riguarda tutti i cittadini







Prefazione di Moni Ovadia
Introduzione di Riccardo Noury
(Autrice: Ilaria Sotis)

Vivere in una democrazia: la pandemia ha interrogato ognuno di noi su che cosa significhi. Nei mesi del lockdown gran parte della retorica si è concentrata sui concetti di Paese e di popolo, ma è la democrazia il tema a essere stato – e a essere – messo più a dura prova. La democrazia contagiata lo analizza da tre osservatori diversi: quello di chi ha dovuto informare e raccontare cosa accadeva giorno dopo giorno; quello di chi ha operato sul campo e solo in un secondo momento ha potuto pensare a ciò che stava vivendo; quello di chi ha dovuto da subito analizzare il virus, imparare a conoscerlo, predisporre tutto il necessario per fare ricerca, perché solo questa può garantire la salute alla popolazione mondiale. Tre persone – tre ruoli – che in modo diverso ma complementare hanno dovuto guardare il virus in faccia e la prima domanda che si fanno è: come è stata contagiata dal coronavirus la nostra democrazia?

“Le riflessioni di Ilaria Sotis, le interviste che ci propone, smascherano il linguaggio delle retoriche che si servono di parole ad effetto come ‘eroi’ o ‘angeli’, per mascherare le carenze colpevoli di un sistema sanitario pubblico deliberatamente indebolito costringendo la gente che lo abita, e ne è responsabile, a turni massacranti con stipendi scarnificati”. (Moni Ovadia)

“Sono stato testimone, da ascoltatore e in parte anche come ospite, della qualità del servizio pubblico svolto da Ilaria Sotis. Come i radioamatori coi loro baracchini e le antenne piazzate sul tetto delle automobili durante i terremoti, la radio è stata la prima e spesso l’unica a produrre un’informazione tempestiva, efficace e di grande precisione”. (Riccardo Noury)

Con il patrocinio di Amnesty International.

3 tappa Blog Tour "LE CRONACHE DELLE PRINCIPESSE ADDORMENTATE" di Giancarlo Attili per Infinito Edizioni

 

Oggi il Blog partecipa alla penultima tappa del Blog Tour "LE CRONACHE DELLE PRINCIPESSE ADDORMENTATE" di Giancarlo Attili per Infinito Edizioni.

                                                                                           


#3 tappa. “Le eterotopie inquietano, senz'altro perché minano segretamente il linguaggio, perché vietano di nominare questo e quello, perché spezzano e aggrovigliano i luoghi comuni.” (Michel Faucalt, in “Le parole e le cose. Un'archeologia delle scienze umane”).

 

Per dare evidenza della condizione della donna nella società di oggi (come peraltro in quella di ogni tempo) sarebbero sufficienti le cronache quotidiane. Si potrebbero anche ricordare illustri donne del passato che si sono ribellate e che sono state per questo trattate come meretrici, pazze o streghe. L’obiettivo non era però raccontare la nuda cronaca o scrivere agiografie di martiri e di sante. È per questo motivo che tutte le vicende narrate, seppure ispirate a fatti e persone reali oppure a personaggi della letteratura, sono dislocate nei luoghi indeterminati della fantasia: un regno lontano, un castello, un villaggio sperduto nella foresta. Il luogo sembra apparentemente un “altrove”, un “non qui”, e il momento della storia “un tempo lontano”, un “non ora”. Ma è solo un inganno: tutto ciò accade sotto i nostri occhi, qui e ora, nel freddo specchio della nostra abitudine che si veste di indifferenza.

Questo è il regno della fantasia: Eterotopia. Essa è il luogo/non luogo dove l’immaginario incontra il reale; è il cimitero dove il mondo dei vivi si riflette in quello dei morti; oppure è la prigione che separa il buono dal cattivo; è il manicomio da dietro le cui sbarre ci osservano quelli che abbiamo giudicato pazzi. I confini di Eterotopia passano nella nostra coscienza, separando la realtà dall’immaginazione, la follia dalla ragione, la bontà dalla cattiveria.

In questo mondo fantastico si trovano piccoli e grandi regni, palazzi maestosi come quello di Atlante e fortezze come il castello interiore di Teresa de Avila, oppure varchi proibiti come la porta davanti alla legge di Joseph K. Il paesaggio è ricolmo di foreste in cui perdersi e di sentieri lungo i quali ritrovarsi, di giardini incantati, caverne abitate da streghe, tribunali e patiboli, templi con i loro maghi e sacerdoti, villaggi sperduti dentro foreste inestricabili.

È questo un territorio infido: vi è facile perdersi, per scelta, per noia, per vizio o per sfuggire a qualcuno o qualcosa. È questo il paesaggio inselvatichito dove gli uomini regrediscono a livello bestiale, un luogo dove le donne, però, anche dopo la sofferenza, nonostante tutto, sono invece sempre capaci di ritrovarsi.

martedì 16 febbraio 2021

Terza Tappa Blog Tour "Lettini" per Infinito Edizioni

Oggi il Blog partecipa alla terza tappa del blog tour per il libro "Lettini" di Infinito Edizioni.



Scrivere frugando tra le memorie personali come terapia di risposta allo scorrere della vita. Lettini è il susseguirsi di brevi finestre, non prive di ironia e lampi di comicità (forse non sempre del tutto volontaria), che scavano nelle succose storie di una famiglia del Novecento italiano, tra città e campagna, regime fascista e mondo contadino, guerra e pace, boom economico e desiderio di riscatto.

I lettini rivendicano una storia privata familiare fatta di inevitabili chiaroscuri e di bizzarre abitudini, ma anche piena di autentiche testimonianze popolari, illuminate dalla figura saggia del nonno ferroviere e contadino, antifascista negli anni in cui era più difficile esserlo. Ogni capitolo è un’ipotetica seduta di analisi e un balzo indietro nella storia. L’unica cura consiste nella scrittura e nella lettura.


 - Terza tappa: ambientazione e come essa influisce sulle vicende; I “lettini” sono anche sprazzi di episodi familiari, spesso bizzarri, forse incredibili, ma del tutto veri, che dopo lunga gestazione sono arrivati alla luce. Tutti in fila indiana, riemersi, ritrovati, come le sorprese nei sacchetti delle patatine, o i sassi di prima.

giovedì 11 febbraio 2021

Bran e altre poesie di Elizabeth Gaskell edito Croce Edizioni.

Bran e altre poesie di Elizabeth Gaskell  edito Croce Edizioni.

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<< Al cavaliere giunse quella lettera
mentre tornava a casa dalla guerra;
Dalla costa d'Oriente si affrettava
al suono della tromba verso casa.>>
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Elisabeth Gaskell è tra le autrici dell'ottocento più amate. Principalmente apprezzata e amata per le sue opere in prosa, non sono di certo passati inosservati, anche, i suoi tre poemi pubblicati tra il 1836 e il 1853.
Nella presente raccolta, introdotta e curata da Marilena Parlati, troviamo tre poemi:
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-Bozzetti di povertà n.1
-Bran
-La storia del chierico
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Tre poemi che trattano le tematiche da sempre molto care alla nostra amata autrice: la famiglia in primis, l'amore verso i propri figli, la loro sana educazione e crescita. Ricordiamo che la Gaskell fu una donna molto devota al marito e alla famiglia, nonostante la sua attività di scrittrice. Si evincono anche l'amore per gli animali, il rapporto tra uomo e donna, la religione e tutto ciò che erano i valori fondamentali dell'epoca.
Chi ama la penna della Gaskell, non può non amare anche i suoi splendidi e delicati versi.

Vuoti a Perdere di Claudia Mantellassi edito Augh! Edizioni.

Vuoti a Perdere di Claudia Mantellassi edito Augh! Edizioni.

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<<È quasi mezzogiorno. Gli occhi vagano lungo il portico in cerca di niente. Ci sono trenta gradi all'ombra e un'umidità insopportabile, ma non è il caldo il mio problema. >>
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Vuoti a Perdere è la raccolta di quindici racconti, quindici racconti diversi che, trattano argomenti comuni e di attualità. Ciò che a parer mio l'autrice ha voluto evidenziare attraverso i suoi ''vuoti'' è che non si possa parlare di normalità senza accostarla alla anormalità. Che cos'è la normalità ? Ciò che potrebbe essere per uno, potrebbe, sicuramente non esserlo per l'altro. Così ogni singolo individuo, vive la sua quotidianità, o meglio la sua normalità nella propria anormalità.
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Così i racconti si avviano tra gli scenari più disparati, una coppia ormai assodata da tempo, ma i cui cambiamenti comportamentali del marito fa sorgere la gelosia ormai assopita della moglie, la cotta di uno studente nei confronti della propria professoressa, il simpatico siparietto tra l'affittuario e il proprio inquilino, per non farci mancare nemmeno una bella riunione fra condomini. Quindici racconti, ironici, satirici, e veritieri che ricalcano principalmente sullo scenario Livornese, le peculiarità dell'uomo medio. Scritti in maniera, netta e spigliata, l'autrice ci offre dei momenti di ilarità e riflessione.
Consiglio questi simpatici racconti, anche come cuscinetti tra la letture di un romanzo e l'altro.

I Supereroi sono tra noi di Chiara Gozzini edito Porto Seguro.

I Supereroi sono tra noi di Chiara Gozzini edito Porto Seguro.






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<< I ragazzi si scoprirono presto affini in molte cose. Giona si sarebbe venduto un rene per avere la play station e Lorenzo lo invitò a casa sua per giocarci. >>
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L' adolescenza si sa è l'età più delicata per ogni ragazzo in crescita, tutto ciò viene amplificato quando si ha qualche piccolo problemino che ti ostacola... Ma se da questi apparenti ''problemini'', si riuscisse a farlo diventare il proprio punto di forza ? Tutto cambia e si acquista una maggiore consapevolezza delle proprie capacità !
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Tutto ciò è quello che in un certo senso è capitato a quattro ragazzini speciali: Giona, Diego, Lorenzo, e la dolce Alessia.
Quattro bambini speciali, che hanno saputo veicolare le loro particolari ''caratteristiche''.
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Giona è un bambino di undici anni ed insieme alla sua famiglia si trasferisce in una nuova città, dove inizierà le scuole medie. Giona è un bambino dolcissimo, adora Spiderman e le Tartarughe Ninja, purtroppo però la sua estrema timidezza lo porta ad essere balbuziente, e tale particolarità compromette in qualche modo il suo modo di rapportarsi con gli altri.
Nella sua nuova ''classe'' avrà modo di fare nuove conoscenze, seppure non immediatamente idilliache come con Lorenzo. Poi c'è Diego, un bambino autistico,ma con una grande passione per la musica, ed Alessia la femminuccia del gruppetto ma con un caratterino ben determinato.
Quattro bambini comuni, quattro amici che nelle loro diversità si scopriranno più simili che mai. L'autrice nel suo romanzo, racconta la realtà di molti ragazzi che ogni giorno vivono la scuola, la vita con le proprie difficoltà, e sarà proprio nella differenza che li contraddistingue che questi ragazzini si faranno forza a vicenda, saranno solidali tra di loro, ponendo delle solide basi per la creazione di un'amicizia duratura.
Un libro di formazione scritto molto bene, scorrevole, ma attraverso la sua semplicità riesce a trasmettere a chi lo legge un messaggio positivo ed educativo. I nostri quattro piccoli protagonisti risultano essere ben tratteggiati, soprattutto dal lato emotivo e nel loro modo di affrontare le loro vite. Determinate è anche il ruolo svolto dalle famiglie, si avrà modo di vedere, leggendo il libro il diverso modo di approcciarsi dei genitori e cioè ci riservera diversi spunti di riflessione. Mi complimento con l'autrice, per la sensibilità e la dolcezza, attraverso le quali ha saputo raccontare l'ordinarietà in straordinarietà.

Seconda Tappa del Blog Tour: Cronache delle principesse addormentate di Giancarlo Attili per Infinito Edizioni.

Oggi il Blog partecipa alla seconda tappa del Blogtour: 



Cronache delle principesse addormentate di Giancarlo Attili per Infinito Edizioni

#2 tappa

Le donne, i popoli soggiogati, gli schiavi, i cavalli domati: tutti coloro che sperimentano la sottomissione, alla fine, si abituano.

La storia della specie umana è sempre stata segnata dalla prevaricazione dei maschi nei confronti delle donne, oggetto nei secoli di ogni forma di sopraffazione: fisica, politica, morale e culturale. In tempo di guerra le donne, oltre al lutto e alla miseria, hanno sempre pagato anche il prezzo dell’umiliazione, con l’arma dello stupro, l’imposizione di aborti, matrimoni e gravidanze forzate, subendo perfino, ove siano riuscite a sopravvivere, lo stigma sociale del disonore. Ma la posizione delle donne nella società è stata sacrificata anche e soprattutto in tempo di pace.

Ne sono evidenza la negazione dei diritti politici, la limitazione nell’accesso all’istruzione, la subordinazione legale alla potestà maschile e più in generale la dipendenza economica dal lavoro dei maschi e la reclusione culturale in un ruolo esclusivamente privato regolato dal matrimonio. Infatti: nel matrimonio la donna, privata del suo nome, perde la sua identità significando il passaggio di proprietà che è avvenuto tra il padre di lei e il marito. (Carla Lonzi, dal “Manifesto del movimento femminista”).

I personaggi fiabeschi delle “Cronache delle principesse addormentate”, tutti femminili, rappresentano tre diversi aspetti della condizione delle donne: la sottomissione, l’esigenza della perfezione, e infine la forza ribelle e rivoluzionaria dell’amore.

In alcune delle fiabe si racconta quindi l’esperienza dolorosa della sottomissione in guerra come in pace. Utilizzando talvolta una spiazzante inversione dei ruoli maschile e femminile, si trovano tra le pagine episodi di violenza di genere, sfruttamento sessuale, stupri di guerra e, allo stesso tempo, ribellioni e rinascite (La nazione delle donne, Al gran mercato della fibbia, Zaboravljena Djeca Rata, Io sono io, Di quel che accade a Cucuso, Come nascono gli orchi, Germe di grano, La meravigliosa promessa).

A causa di atavici condizionamenti sociali e culturali, pare che le donne si sentano costrette a dimostrare la propria adeguatezza in ogni contesto, sempre e in ogni istante. Questo le porta a una estenuante quanto vana ricerca della perfezione e della bellezza, poiché è difficile mantenersi a lungo in uno stato di perfezione, e per legge naturale ciò che non può progredire, regredisce. (La figlia di Hasanaginica, L’Ape Regina, I due gemelli, Il castello interiore, Dopo l’anima).

In altri racconti, infine vengono rappresentati il coraggio, la forza e la sensibilità delle donne come valore rivoluzionario, forse in grado di operare un reale cambiamento del mondo (Come può una madre, La piccola fata, Ti proteggerò, Il risveglio delle principesse, Idola, La sparizione del fanciullo, Il Dono)

martedì 9 febbraio 2021

BLOG TOUR “LETTINI” per Infinito Edizioni Seconda tappa.

Buongiorno Lettori :) oggi il blog partecipa alla seconda tappa del blog tour del libro Lettini.



- Seconda tappa: descrizione fisica e caratteriale dei personaggi e gli obiettivi che si pongono nel corso della storia; Nei “lettini” ci sono persone, non personaggi, non protagonisti. Persone che hanno attraversato il secolo breve, che a viverlo sembra lunghissimo. Sono così grata di aver avuto la possibilità di ascoltare dalla viva voce fatti accaduti all’inizio, anche prima, del secolo scorso. Un privilegio che i lettini tentano di restituire. Una storia su tutte quella di mio nonno Annibale, contadino e ferroviere che è stato licenziato per essersi rifiutato di prendere la tessera fascista. Per me il 25 aprile sarà per sempre la sua festa. Il gancio di ferro che teneva sulla sua cintura di contadino ce l’ho appeso in cucina e mi orienta tutti i giorni.

mercoledì 3 febbraio 2021

Blogtour Cronache delle principesse addormentate di Giancarlo Attili 1 TAPPA

 

Buongiorno Lettori oggi il blog  partecipa alla prima tappa del blog tour del libro di Giancarlo Attili

" Cronache delle principesse addormentate "



 "There is no mark on the wall to measure the height of women in history". Virginia Woolf, “Una stanza tutta per sé” (A Room of One's Own), 1929.

 

Giancarlo Attili vive a Roma, dove è nato nel 1961; le origini, saldamente radicate nelle montagne della Marsica, ne segnano i valori e il carattere: spigoloso, gentile, leale, intransigente. Particolarmente sensibile ai temi dei diritti umani, in special modo dell’infanzia e delle donne, si occupa da anni di progetti no profit in Italia e all’estero. Lavora come Business Developer nei settori delle energie rinnovabili, delle telecomunicazioni, dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica.

Nel solco già tracciato dalle precedenti opere, “Cronache degli orchi” e “Cronache dei giganti”, orientate su temi sociali e dei diritti umani, questa volta le “Cronache delle principesse addormentate” sono rivolte alle donne e alla loro posizione nella società e nella storia.

La cifra letteraria è di nuovo quella del racconto di magia con linguaggio, schemi, e personaggi tipici della fiaba: la principessa oppure un eroe e il suo l’antagonista, talvolta con un aiutante magico, affrontano un viaggio, debbono superare una prova, tentare un salvataggio per fare infine ritorno. La collocazione nello spazio e nel tempo è indefinita, i contenuti sono invece drammaticamente contemporanei. La fiaba diventa in questo modo il filtro attraverso il quale, come in uno specchio colorato, possono essere osservati eventi, abitudini, vizi e costumi contemporanei in un “non qui” e “non ora” dove altri, “non noi”, compiono o lasciano che si compiano le peggiori ingiustizie contro le donne.

Nei venti racconti che compongono il libro sono narrate le storie di molte donne che quasi sempre riescono a ritrovarsi dopo essersi perdute: prigioniere della propria bellezza, vittime della violenza e della prevaricazione, oppure tenaci ed eroiche ribelli. Le protagoniste di altri racconti sono, al contrario, donne ciniche e spietate, carnefici senza remore che assumono nella fiaba i modi e i comportamenti che, nella vita reale, sono tipici dei maschi, “perché le donne che ho visto all'opera nei luoghi di potere sono esattamente come gli uomini. Per una semplicissima ragione: il potere non ha sesso. Così come non ha sesso l'autorità” (Elisabeth Badinter).

martedì 2 febbraio 2021

Quando il cerchio tramonta (Parte 2) di Simone Gambineri e Aligi Pezzatini.





Quando il cerchio tramonta (Parte 2) di Simone Gambineri e Aligi Pezzatini.

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<<Nel parco centrale di Darkin, molti bambini ridevano e si divertivano. Alcuni correvano sull'erba, altri giocavano a nascondino sfruttando gli alberi, i cespugli ed ogni altra costruzione disponibile, altri ancora aspettavano il loro turno sulle altalene e sugli scivoli.>>
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La pace del Continente tecnologico viene sabotata, da delle presenze ''Oscure" sconosciute alla moltitudine, il primo ahimè a fare la loro conoscenza sarà il piccolo Riho, ma non solo...anche un gruppetto di "pseudo uomini", avrà il ''piacere'' di fare la conoscenza di questi esseri.
Anche in questo secondo volume ricontreremo i nostri cari e vecchi amici, tra cui: Arthur, Nia, Loran, e zafram. Il volume si avvia con una sintesi di tutto quello che è successo nel primo volume, e se pensavamo di avere le idee chiare sulle varie fazioni, sui vari obiettivi e sugli antagonisti...niente di più sbagliato !
In questo secondo volume ci saranno nuove sfide, nuovi obiettivi da raggiungere, e personaggi che acquisteranno maggiore spicco. È un genere splatter tecnologico, particolare e forte, mi rendo conto che non fa per tutti i lettori.
Proseguendo la lettura, oltre alla particolarità del contenuto, ad una trama ricca di avventura, suspense, tecnologia e scene forti, vedremo che tra le righe della storia si nascondono anche dei messaggi positivi e importanti.
I personaggi risultano essere ben strutturati,  sia fisicamente che psicologicamente,  ciò che contraddistingue i due autori oltre alla fervida fantasia, è il loro saper rendere i personaggi umani, quasi dotati di un anima.
Vedremo i vari legami che si instaureranno, lotte, battaglie a limite dell'impossibile, ma ciò che accomunerà sempre i nostri amici sarà la loro solida amicizia ed il desiderio di giustizia. Vari ''doni'' messi a disposizione per un unico fine.
Ambientazioni molto suggestive e, ben descritte, una trama accattivante e che sicuramente non annoia. Sarà difficile tenere a mente, tutti i vari dettagli disseminati lungo la narrazione.
Riusciremo a scoprire, finalmente, chi è che muove le fila di questa intricata matassa ? Otterremo risposte, ma ne riaffioreranno di nuove...e per queste, dobbiamo solo aspettare l'uscita del terzo volume !

Oltre i confini di Hìndamoor - Libro II di Livy Former edito Condaghes



Oltre i confini di Hìndamoor - Libro II di Livy Former edito Condaghes

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<<In quegli ultimi tempi pareva che Hìndamoor fosse finita sotto l'influsso di qualche magia amorosa. Si erano formate diverse coppie di giovani che avevano deciso di unirsi spontaneamente, scegliendosi per la vita senza che fossero altri a dire con chi e quando farlo.>>
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Dopo aver letto il primo volume di Oltre i confini di Hìndamoor, non potevo farmi mancare il secondo ed esilarante volume conclusivo della saga.
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Ed allora...siete pronti a ritornare dove tutto ebbe inizio ? 😍
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Il libro si apre con la sua classica atmosfera magica, e Tèelen ormai diventato un giovane uomo è pronto ad affrontare il suo destino e ottenere le sue risposte. Così insieme a Jasía, Pèlcock si avvia alla volta del famoso viaggio, ma con una ''forza'' in più, grazie al famoso dono di Yoris che gli permise di comprendere l'inganno degli Owrud. Consapevole del compito e del futuro che gli spetta, in quanto ultimo erede dei Vandom, unico obiettivo di Tèelen e' annientare i distruttori. Ma lungo il cammino incontreranno vecchi nemici e se ne presenteranno di nuovi, ma accanto ai nemici, ovviamente, ci saranno anche nuove figure positive: Lavia e Orman, e la dolce Alenya che farà capitolare il cuore del nostro amato Kanda.
Ma tra un'avventura ed un'altra, riusciranno a spodestare Zaro e i suoi devoti Guardiani Neri ?
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Leggere Livy è sempre un piacere, e ciò che più adoro del suo stile di scrittura è il suo potere descrittivo. Qualità essenziali, secondo me, quando si scrive un libro fantasy o dei libri per ragazzi. Questo secondo volume l'ho trovato più avventuroso e ricco di suspense. I personaggi sempre ben descritti sia dal lato estetico, che dal lato caratteriale, è notevole anche l'evoluzione degli stessi. Le ambientazioni risultano essere molto evocative, avvolte sempre da quell'alone fiabesco e di magia.
Tra le varie tematiche affrontate nel libro, si evidenzia un forte senso di giustizia, l'amore verso la natura e gli animali, la grande amicizia, la solidarietà, ma a fare il suo grande ingresso sarà l'amore. Già, perché più di una saranno le coppie che si formeranno lungo la narrazione...
Che altro aggiungere ? Anche questa volta Livy non ha deluso le mie aspettative, ed il ritorno ad Hìndamoor è stato più che emozionante !

BLOG TOUR “LETTINI” per Infinito Edizioni 1 Tappa

Buongiorno Lettori, oggi con il blog partecipiamo al blog tour del libro Lettini di Daniela Carloni David edito Infinito Edizioni.

Scrivere frugando tra le memorie personali come terapia di risposta allo scorrere della vita. Lettini è il susseguirsi di brevi finestre, non prive di ironia e lampi di comicità (forse non sempre del tutto volontaria), che scavano nelle succose storie di una famiglia del Novecento italiano, tra città e campagna, regime fascista e mondo contadino, guerra e pace, boom economico e desiderio di riscatto.

I lettini rivendicano una storia privata familiare fatta di inevitabili chiaroscuri e di bizzarre abitudini, ma anche piena di autentiche testimonianze popolari, illuminate dalla figura saggia del nonno ferroviere e contadino, antifascista negli anni in cui era più difficile esserlo. Ogni capitolo è un’ipotetica seduta di analisi e un balzo indietro nella storia. L’unica cura consiste nella scrittura e nella lettura.


BLOG TOUR “LETTINI” - Prima tappa: presentazione dell'autore e dell'opera: Dunque, chi sono… domanda molto difficile, non trovate? Costringe a spulciare tra le parole, le poche, si suppone le più significative, per dire chi siamo. Anche questa domanda mi porta direttamente ai “lettini”! Vivo e lavoro in una città complessa e meravigliosa, Milano, a cui mi sento di appartenere a tratti. Tratti molto spessi, in verità. La parola, in tutte le sue forme, è il mio rifugio, forse anche la mia salvezza. I “lettini” sono piccole storie minime urgenti, sedute di racconti liberatori, malcelati pretesti che riscattano le storie popolari della mia famiglia. Un aneddoto, sempre minimo. Gli operai che stavano lavorando per portare nuove fognature, dopo lunghi armeggiamenti hanno spodestato l’asfalto e sotto ci hanno trovato un bello strato di sassi multicolori, grezzi, di varie dimensioni. E sorpresa, sono gli stessi sassi che coprono parte del giardino di casa da quando è stata costruita, più di cinquant’anni fa. Gli operai si sono gentilmente prestati a coprire le parti di giardino svuotate dai sassi, grazie al provvidenziale e inaspettato raccolto degli scavi. Pensavo che è questa la stessa cosa che succede a noi: grattiamo un po’ in superficie e salta fuori memoria, passato che ci riporta all’oggi, che risponde a domande, cura, spiega, consola, stravolge… memoria che può fare. Ecco, sono una che ha il pallino della memoria e punto.