La Teoria della Carruba - Con brevi accenni a come non ho imparato a cucinare di Antonietta Di Vito edito L Bussola.
.<< Nelle frequenti visite che facevo sola, ancora bambina,davo la precedenza agli zii più anziani che vivevano soli. >>.Innanzitutto ringrazio ''Scruttura a tutto tondo " e l'autrice per avermi dato la possibilità di leggere questo dolcissimo libro..La teoria della Carruba è un po' come uno scrigno dei ricordi...l'autrice come in un diario segreto o meglio ancora, come in un vecchio album di foto, ripercorre i ricordi della sua infanzia e ciò che l'ha condotta ad essere la donna che è oggi. Ma ciò che dobbiamo tenere a mente, è che il libro non risulta essere prettamente un racconto autobiografico. In esso vengono riportati ricordi e memorie, in ci possiamo ritrovare anche una parte di noi stessi..Il libro risulta essere suddiviso in sette parti, nella prima ricorda le feste di paese a cui partecipava fin da bambina e durante le quali era solita acquistare la carruba "vainelle". Vengono riportate alla mente i ricordi della casa in cui era solita trascorrere il tempo, gli scherzi e le battute per la sua golosità particolare..Il secondo capitolo ''Chronoscapes" si apre con il rievocare il grande camino di casa, i discorsi, i noti telefilm dell'epoca, come Sandokan, che risuonavano puntuali in ogni casa degli italiani, o meglio tra coloro i quali possedevano la televisione. Insieme ad alcune vicende personali, emergono alcuni fatti di storia degni di nota, come il rapimento di Aldo Moro e le Brigate Rosse. L' inaugurazione dello stabilimento Fiat a Termoli nel 1972; ed ancora i ricordi legati ai primi anni di scuola. Il libro non si caratterizza solo dei ricordi del cuore che camminano di pari passo con alcuni fatti di cronaca, ma nel capitolo ''Anacronismi" vengono evocati anche i ricordi legati ad alcuni piatti semplici e umili, ma che rallegravamo i palati di grandi e piccini. Attraverso una prosa diretta e chiara, l'autrice e etno-antropologa ci consegna un libricino fatto di pezzi di vita, non solo la sua, ma anche quella di tutti.
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