LAUDA & FERRARI Campioni del mondo di Luca Dal Monte edito Giunti
Prima tappa:
La stagione 1975 segna la nascita dell’era Lauda in Formula 1. Quell’anno il pilota austriaco della Ferrari vince infatti il primo di tre titoli mondiali (1975, 1977, 1984). Per la Ferrari inizia invece quest’anno un ciclo vincente che sopravviverà anche alla permanenza di Lauda a Maranello (Niki se ne andrà a fine 1977 dopo aver vinto un secondo titolo mondiale. Il ciclo vincente della Ferrari vede la Scuderia di Maranello vincere 7 titoli mondiali in cinque anni: Piloti nel 1975 e 1977 con Lauda; 1979 con Jody Scheckter; Costruttori nel 1975, 1976, 1977 e 1979.) La stagione 1975 segna il ritorno al vertice della Ferrari dopo varie stagioni di appannamento. Enzo Ferrari compie una sorta di rivoluzione, assumendo due nuovi piloti (Niki Lauda e lo svizzero ticinese Clay Regazzoni), rimettendo sul ponte di comando a livello tecnico una sua vecchia conoscenza, vale a dire l’ing. Mauro Forghieri; e dando l’incarico di direttore sportivo (l’uomo che ha la responsabilità à della squadra in pista) a un giovane con pochissima esperienza specifica alle spalle, ma una laurea in giurisprudenza. Il suo nome è Luca di Montezemolo, che sarà poi presidente della Ferrari per 23 anni (dal 1991 al 2014). Per quanto Lauda arrivi a definire un’era della Formula 1 e sia ancora oggi considerato uno dei più grandi di tutti i tempi, nell’anno in cui vince il suo primo titolo - il 1975 raccontato nel libro - quasi nessuno lo ritiene il migliore pilota in circolazione ma, più semplicemente, quello al volante della macchina migliore, quella 312 T che in molti ancora oggi ritengono il capolavoro del suo progettista, Mauro Forghieri. Quell’anno lo stesso Lauda pare non avere alcun problema ad ammettere di non essere probabilmente il migliore pilota in attività. Pragmatico come sempre sarà nella sua vita e nella sua carriera, Niki lascia che l’ambiente alimenti dubbi sulle sue vere qualità e, nel frattempo, da grande professionista quale sarà sempre, vince 5 gran premi, conquista il titolo mondiale e riporta a Maranello un alloro che la Scuderia Ferrari non riusciva a fare suo da 11 anni, il digiuno più lungo nella vita di Enzo Ferrari, il mitico fondatore di quella che ancora oggi è considerata la squadra corse più famosa nella storia dell’automobilismo sportivo.
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