Estinzione di Francesco Mazza edito La nave di Teseo Blog Tour 1 Tappa
1. TRADIMENTO E LUSSURIA DEL DOLORE
Al centro di Estinzione
si trova un paradosso sentimentale: il tradimento come detonatore di
piacere. Silvio, il protagonista, scopre che la sua compagna Alisia lo tradisce
con un altro. Invece di troncare, la scoperta lo spinge a un’esperienza erotica
e mentale più intensa. È qui che nasce il concetto di “lussuria del dolore”,
una categoria forse inedita nella letteratura italiana: il piacere che nasce
non dal possesso, ma dalla perdita.
Il dolore inflitto da Alisia diventa la condizione necessaria per l’orgasmo del
protagonista. Senza il pensiero del tradimento, Silvio non riesce più a
eccitarsi; con quel pensiero, l’orgasmo è immediato. È una perversione
consapevole, che non si limita a descrivere la gelosia, ma la rovescia. Una
condizione estrema, ma riconoscibile: chiunque abbia sperimentato l’amore
tossico conosce l’ambiguità tra attrazione e repulsione, piacere e distruzione.
La “lussuria del dolore” è anche un dispositivo narrativo: permette di tenere
insieme l’ossessione privata e la riflessione universale. Silvio non è
semplicemente un uomo tradito, è un uomo che ha bisogno della ferita per
sentirsi vivo. È l’opposto della psicologia consolatoria della nostra epoca,
quella che predica la resilienza, la guarigione, il “volersi bene”. Qui,
invece, il male diventa risorsa, quasi un’estetica. In questo senso, il romanzo
dialoga con autori come Houellebecq o Bataille, ma lo fa con una voce italiana,
ironica, sporca, capace di trasformare l’osceno in saggio e il saggio in
pornografia.
Il tradimento, insomma, non è solo un fatto di trama, ma il cuore tematico del
libro. Rivela la dipendenza affettiva, il cortocircuito tra piacere e dolore,
la fragilità di un uomo che cerca il sublime nella rovina. È un tema che
scandalizza e insieme affascina: perché nessuno può dirsi del tutto estraneo
alla vertigine di amare ciò che ci distrugge.
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