lunedì 27 ottobre 2025

Estinzione di Francesco Mazza edito La nave di Teseo Blog Tour 1 Tappa

 

 Estinzione di Francesco Mazza edito La nave di Teseo Blog Tour  1 Tappa



1.  TRADIMENTO E LUSSURIA DEL DOLORE

Al centro di Estinzione si trova un paradosso sentimentale: il tradimento come detonatore di piacere. Silvio, il protagonista, scopre che la sua compagna Alisia lo tradisce con un altro. Invece di troncare, la scoperta lo spinge a un’esperienza erotica e mentale più intensa. È qui che nasce il concetto di “lussuria del dolore”, una categoria forse inedita nella letteratura italiana: il piacere che nasce non dal possesso, ma dalla perdita.


Il dolore inflitto da Alisia diventa la condizione necessaria per l’orgasmo del protagonista. Senza il pensiero del tradimento, Silvio non riesce più a eccitarsi; con quel pensiero, l’orgasmo è immediato. È una perversione consapevole, che non si limita a descrivere la gelosia, ma la rovescia. Una condizione estrema, ma riconoscibile: chiunque abbia sperimentato l’amore tossico conosce l’ambiguità tra attrazione e repulsione, piacere e distruzione.

La “lussuria del dolore” è anche un dispositivo narrativo: permette di tenere insieme l’ossessione privata e la riflessione universale. Silvio non è semplicemente un uomo tradito, è un uomo che ha bisogno della ferita per sentirsi vivo. È l’opposto della psicologia consolatoria della nostra epoca, quella che predica la resilienza, la guarigione, il “volersi bene”. Qui, invece, il male diventa risorsa, quasi un’estetica. In questo senso, il romanzo dialoga con autori come Houellebecq o Bataille, ma lo fa con una voce italiana, ironica, sporca, capace di trasformare l’osceno in saggio e il saggio in pornografia.

Il tradimento, insomma, non è solo un fatto di trama, ma il cuore tematico del libro. Rivela la dipendenza affettiva, il cortocircuito tra piacere e dolore, la fragilità di un uomo che cerca il sublime nella rovina. È un tema che scandalizza e insieme affascina: perché nessuno può dirsi del tutto estraneo alla vertigine di amare ciò che ci distrugge.

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