La poesia è cyberpunk di Stefania Lucchetti edito Albatros
In questo mondo di dati, di informazioni, di tempo che
scivola via non abbiamo più il tempo di fermarci a pensare. La poesia costringe
a fermarsi, per un tempo breve, e riflettere. Quella riflessione concisa, di
impatto, porta poi a mantenere un pensiero e un’idea nel corso della giornata.
È per questo che in un mondo dove si legge sempre meno, le
informazioni scorrono incessantemente (tema a cui ho dedicato molti pensieri ed
un saggio – The Principle of Relevance, pubblicato a Hong Kong nel
2010), lasciando sempre meno tempo per riflettere, la poesia può diventare un
rifugio di umanità. La poesia offre
un’occasione, breve come il tempo a disposizione, di pensiero profondo condensato,
una piccola dosa di filosofia e meditazione, capace di interrompere e hackerare
il flusso di informazioni e dati infiniti e spesso superficiali del nostro
quotidiano.
In La poesia è cyberpunk spero di offrire non solo
parole, ma anche momenti di pensiero, chiavi di lettura per un universo emotivo
complesso. Laddove ogni sentimento, anche i più intensi e apparentemente
scomposti, hanno un posto e una voce diventando parte dell’essere, del fluire,
del divenire, con la speranza di toccare corde segrete e risvegliare sentimenti
nuovi, nel tempo breve di cui ciascuno dispone.
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