giovedì 25 settembre 2025

Faccio cose vedo gente Zeno Maria Pareli edito Paesi Edizioni 2 Tappa del blog tour

 

Faccio cose vedo gente Zeno Maria Pareli edito Paesi Edizioni 2 Tappa del blog tour


Faccio cose vedo gente Zeno Maria Pareli edito Paesi Edizioni


 

Il rebus irrisolto dell’etica

Per raccontare e dipanare la matassa del rapporto tra lobbying ed etica, bisogna scomodare Dio e la barzelletta che si racconta su nostro Signore e i lobbisti.

Un lobbista riesce a organizzare un incontro con Dio. Risultato memorabile. Tronfio e smargiasso, si prepara per il meeting curando tutti i dettagli.

Al cospetto dell’Altissimo, con riverenza, esordisce: “Nostro Signore, so che hai pochissimo tempo e che sei super-impegnato. Voglio solo rivolgerti sommessamente tre domande”.

“Va bene. Dimmi pure figliolo…”

“Ma noi lobbisti saremo mai accettati dalla classe politica?”

“Sì, ma non durante la tua carriera.”

‘Fiuuuu, la prima è andata’ pensa il lobbista.

“Ma noi lobbisti saremo mai apprezzati dai media?” prosegue.

“Certamente” risponde Dio, “ma non durante la tua carriera.”

“E ora la terza e ultima” conclude l’uomo. “L’attività lobbistica sarà mai considerata una professione etica?”

Dio riflette qualche secondo e poi fa lapidario: “Sì, ma non durante la mia carriera”».

 

Ecco la storiella rappresenta bene le difficoltà di dipanare luoghi comuni e cliché sul modello comportamentale dei lobbisti; si arriva a sostenere apoditticamente che questa professione sia una professione a-etica e a-morale per definizione.


In realtà, non è così. Come gli avvocati, i notai, i commercialisti, gli ingegneri, gli architetti, ci sono professionisti seri e altri meno. Chi rispetta le regole, non solo del codice penale, ma di codici di condotta e del buon senso comune. E chi, impenitente, viola ogni legge e norme. Certo, chi ha a che fare quotidianamente con scelte politiche e pubbliche, con impatto su business e risorse finanziarie, deve essere molto più attento e scrupoloso del consueto. Deve quotidianamente confrontarsi e lavorare in team aiuta nel gestire situazione complesse nonché spesso delicate.


La killer app sono i “contenuti”: il lobbista che propone soluzioni e risposte sulla base di contenuti (e non maneggia solo con l’agenda e le “amicizie sottobracciste”) è sulla buona strada e non rischia di incappare in traffici di influenze illecite e quant’altro.

Per il resto, ci vorrà tempo e …magari una legge sul lobbying.

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