Pomeriggi di Amore Sospeso di Stefania Lucchetti edito Albatros
La poesia è sensualità
In “Pomeriggi di amore sospeso” uso molto la sensualità come strumento di connessione, di comunicazione. Penso che a volte durante il percorso della nostra vita smarriamo il significato profondo della sensualità. Non sappiamo più davvero cosa sia, ne siamo attratti ma fatichiamo a darle un senso e un significato.
La sensualità è l’arte del non detto.
È la grazia che si cela nei gesti non spiegati, nel linguaggio del corpo e dell’anima che sfugge alla logica lineare della spiegazione e del controllo della mente. È un modo di onorare la nostra umanità: custodi di movimento, presenza, emozione e pensiero, senza il bisogno di definire tutto, senza l’urgenza di spiegare ogni dettaglio.
La sensualità è l’attenzione a un momento, il respiro tra le parole, la pausa che racconta più di mille frasi, un gesto che non necessità di spiegazione.
La poesia è una purissima forma di sensualità in parola.
La poesia vive nel suggerito, nella metafora. E’ soglia, è invito. Non offre risposte: apre possibilità. Indica direzioni che non pretendono di essere uniche, ma che accendono pensieri, riflessioni, domande. Offre una lente da cui osservare gli angoli bui, un modo nuovo di stare nel mondo e nelle proprie circostanze, qualsiasi esse siano.
Lasciarsi andare alla sensualità di un pensiero significa accogliere la vastità del possibile.
E in questo, la creatività è sorella della sensualità: è la capacità di rispondere alla vita aprendo lo sguardo, cercando strade diverse, vedendo le potenzialità di una situazione anziché i suoi limiti.
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