domenica 2 novembre 2025

Estinzione di Francesco Mazza edito La Nave di Teseo Seconda tappa del blog tour




2. GLI “ORDIGNI” E LA SOCIETA’ DESTINATA ALL’ESTINZIONE

Il secondo grande tema di Estinzione riguarda gli ordigni: smartphone, social media, tecnologia. Oggetti apparentemente innocui che diventano, nella narrazione, strumenti di omologazione e pefino di morte. Silvio li osserva con lo stesso sospetto con cui Svevo guardava la sigaretta: un vizio universale che promette piacere ma prepara la catastrofe.


Il romanzo riprende e rilancia il paradosso di Fermi: se l’universo è pieno di civiltà, perché siamo soli? La risposta che affascina Silvio è che tutte le civiltà, arrivate a un certo livello tecnologico, si sono estinte. Non per guerre atomiche, ma per un logoramento interno: l’eccesso di progresso elimina il libero arbitrio, sostituisce il pensiero con algoritmi, spegne il desiderio. In altre parole, ci si spegne di noia. È un’estinzione non esplosiva ma entropica, lenta, silenziosa, perfettamente in linea con la nostra epoca iperconnessa.


Gli smartphone nel romanzo sono descritti come ordigni perché hanno la potenza distruttiva delle armi ma la subdola forma dell’accessorio quotidiano. Non esplodono, ma anestetizzano. Non uccidono, ma rendono sterile. L’individuo cessa di scegliere, di desiderare, di rischiare. Tutto si appiattisce nella ripetizione: selfie, post, like. È la catena di montaggio applicata all’anima.


In questo senso Estinzione non è solo un romanzo privato, ma un romanzo politico. Denuncia la dipendenza digitale come nuova forma di alienazione, più radicale di quella marxiana, perché non produce più nemmeno conflitto. Non c’è padrone e non c’è schiavo, c’è solo un flusso continuo di contenuti che ci consuma dall’interno. 

L’estinzione non è più un rischio remoto: è già in atto, ogni volta che scrolliamo lo schermo.


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