martedì 2 febbraio 2021

BLOG TOUR “LETTINI” per Infinito Edizioni 1 Tappa

Buongiorno Lettori, oggi con il blog partecipiamo al blog tour del libro Lettini di Daniela Carloni David edito Infinito Edizioni.

Scrivere frugando tra le memorie personali come terapia di risposta allo scorrere della vita. Lettini è il susseguirsi di brevi finestre, non prive di ironia e lampi di comicità (forse non sempre del tutto volontaria), che scavano nelle succose storie di una famiglia del Novecento italiano, tra città e campagna, regime fascista e mondo contadino, guerra e pace, boom economico e desiderio di riscatto.

I lettini rivendicano una storia privata familiare fatta di inevitabili chiaroscuri e di bizzarre abitudini, ma anche piena di autentiche testimonianze popolari, illuminate dalla figura saggia del nonno ferroviere e contadino, antifascista negli anni in cui era più difficile esserlo. Ogni capitolo è un’ipotetica seduta di analisi e un balzo indietro nella storia. L’unica cura consiste nella scrittura e nella lettura.


BLOG TOUR “LETTINI” - Prima tappa: presentazione dell'autore e dell'opera: Dunque, chi sono… domanda molto difficile, non trovate? Costringe a spulciare tra le parole, le poche, si suppone le più significative, per dire chi siamo. Anche questa domanda mi porta direttamente ai “lettini”! Vivo e lavoro in una città complessa e meravigliosa, Milano, a cui mi sento di appartenere a tratti. Tratti molto spessi, in verità. La parola, in tutte le sue forme, è il mio rifugio, forse anche la mia salvezza. I “lettini” sono piccole storie minime urgenti, sedute di racconti liberatori, malcelati pretesti che riscattano le storie popolari della mia famiglia. Un aneddoto, sempre minimo. Gli operai che stavano lavorando per portare nuove fognature, dopo lunghi armeggiamenti hanno spodestato l’asfalto e sotto ci hanno trovato un bello strato di sassi multicolori, grezzi, di varie dimensioni. E sorpresa, sono gli stessi sassi che coprono parte del giardino di casa da quando è stata costruita, più di cinquant’anni fa. Gli operai si sono gentilmente prestati a coprire le parti di giardino svuotate dai sassi, grazie al provvidenziale e inaspettato raccolto degli scavi. Pensavo che è questa la stessa cosa che succede a noi: grattiamo un po’ in superficie e salta fuori memoria, passato che ci riporta all’oggi, che risponde a domande, cura, spiega, consola, stravolge… memoria che può fare. Ecco, sono una che ha il pallino della memoria e punto.

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