giovedì 18 febbraio 2021

La vita rubata Storia di Giuseppe Uva. Morto. Ma nessuno lo ha ucciso di: Mazza Fulvio

 

La vita rubata
Storia di Giuseppe Uva. Morto. Ma nessuno lo ha ucciso




Prefazione di Luigi Manconi e Valentina Calderone
Postfazione di Riccardo Noury
(A cura di Fulvio Mazza)

La sera del 13 giugno 2008 due amici guardano una partita di calcio in tv; poi escono, bevono, schiamazzano per la strada. Vengono prelevati e portati in caserma dai carabinieri. La mattina dopo uno di loro, Giuseppe Uva, è in ospedale, morto. Ciò che è successo durante quella notte è diventato materia di un processo durato quasi dodici anni, al termine del quale la Corte di Cassazione ha deciso di assolvere gli imputati da tutte le accuse. Per la morte di Uva non c’è nessun responsabile.
Tra le migliaia di pagine di atti giudiziari, vengono pubblicate in quest’opera quelle attraverso cui la storia di Uva emerge nel modo più chiaro e attendibile. Ci sono, quasi come in un romanzo, i fatti successi per la strada, in caserma, in ospedale. Ci sono i personaggi: vittime, imputati, avvocati, magistrati. E ci sono la dignità, la vita e la morte del cittadino Giuseppe Uva.
“Una vita presa, strappata, buttata via, quella di Giuseppe Uva, rubata come fosse cosa di poco conto e di nessun valore, come il furto di un’autoradio o un qualunque altro reato ormai endemico nella vita notturna di una città”. (Luigi Manconi e Valentina Calderone)

“Da questo testo, basato su atti giudiziari, emerge la storia di una donna tenace e coraggiosa: Lucia Uva. Che ha restituito l’onore al fratello Giuseppe”. (Riccardo Noury)

Con il patrocinio di Amnesty International.

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