Oggi il Blog partecipa alla seconda tappa del Blogtour:
Cronache delle principesse addormentate di Giancarlo Attili per Infinito Edizioni
#2 tappa
Le donne, i popoli soggiogati, gli
schiavi, i cavalli domati: tutti coloro che sperimentano la sottomissione, alla
fine, si abituano.
La storia della specie umana è sempre stata
segnata dalla prevaricazione dei maschi nei confronti delle donne, oggetto nei
secoli di ogni forma di sopraffazione: fisica, politica, morale e culturale. In
tempo di guerra le donne, oltre al lutto e alla miseria, hanno sempre pagato
anche il prezzo dell’umiliazione, con l’arma dello stupro, l’imposizione di
aborti, matrimoni e gravidanze forzate, subendo perfino, ove siano riuscite a
sopravvivere, lo stigma sociale del disonore. Ma la posizione delle donne nella
società è stata sacrificata anche e soprattutto in tempo di pace.
Ne sono evidenza la negazione dei diritti
politici, la limitazione nell’accesso all’istruzione, la subordinazione legale
alla potestà maschile e più in generale la dipendenza economica dal lavoro dei
maschi e la reclusione culturale in un ruolo esclusivamente privato regolato
dal matrimonio. Infatti: nel matrimonio
la donna, privata del suo nome, perde la sua identità significando il passaggio
di proprietà che è avvenuto tra il padre di lei e il marito. (Carla Lonzi,
dal “Manifesto del movimento femminista”).
I personaggi fiabeschi delle “Cronache delle
principesse addormentate”, tutti femminili, rappresentano tre diversi aspetti
della condizione delle donne: la sottomissione, l’esigenza della perfezione, e
infine la forza ribelle e rivoluzionaria dell’amore.
In alcune delle fiabe si racconta quindi
l’esperienza dolorosa della sottomissione in guerra come in pace. Utilizzando
talvolta una spiazzante inversione dei ruoli maschile e femminile, si trovano
tra le pagine episodi di violenza di genere, sfruttamento sessuale, stupri di
guerra e, allo stesso tempo, ribellioni e rinascite (La nazione delle donne, Al gran mercato della fibbia, Zaboravljena
Djeca Rata, Io sono io, Di quel che accade a Cucuso, Come nascono gli orchi,
Germe di grano, La meravigliosa promessa).
A causa di atavici condizionamenti sociali e
culturali, pare che le donne si sentano costrette a dimostrare la propria
adeguatezza in ogni contesto, sempre e in ogni istante. Questo le porta a una
estenuante quanto vana ricerca della perfezione e della bellezza, poiché è difficile mantenersi a lungo in uno
stato di perfezione, e per legge naturale ciò che non può progredire,
regredisce. (La figlia di
Hasanaginica, L’Ape Regina, I due gemelli, Il castello interiore, Dopo l’anima).
In altri racconti, infine vengono rappresentati
il coraggio, la forza e la sensibilità delle donne come valore rivoluzionario,
forse in grado di operare un reale cambiamento del mondo (Come può una madre, La piccola fata, Ti proteggerò, Il risveglio delle
principesse, Idola, La sparizione del fanciullo, Il Dono)
Grazie per lo spazio che hai dedicato a questo bel libro
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