mercoledì 15 luglio 2020

Non c'è tempo per la nostalgia romanzo d'esordio di Paola D'Aurizio, edito Viola Editrice.


Non c'è tempo per la nostalgia romanzo d'esordio di Paola D'Aurizio, edito Viola Editrice.
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"Vorrei poter leggere dentro la testa della gente che incontro, sentire ciò che sentono loro e sperimentare il vero significato dell'empatia, una parola così fortemente abusata di questi tempi anche da chi non ha la minima idea di cosa sia la sensibilità. "
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Una citazione così vera e profonda, non poteva non coinvolgermi nella lettura di questo libro.
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La protagonista del romanzo è Carole, studentessa universitaria, dal carattere dolce, profondo, e taciturno, ma dagli occhi che parlano più della bocca. La sua vita assumerà un colore diverso dopo la conoscenza di Woj un ragazzo polacco dal passato triste e molto travagliato. Tutti aspetti che hanno inesorabilmente marchiato la sua vita. É un libro molto introspettivo, che scava nella psiche e nel vissuto dei protagonisti della storia.  I due ragazzi instaurano un legame particolare tra loro, diventando l'ombra e la luce di loro stessi.  Carole é una ragazza molto profonda e più matura dei suoi coetanei, ciò lo si evince subito dalle sue considerazioni e riflessioni. La scrittura dell' autrice è semplice e lineare, la trama è ben sviluppata nonostante tocchi al suo interno tematiche molto forti, tra cui: l'abbandono, lo sfruttamento, il traffico dei bambini, ed il rapporto conflittuale tra genitori e figli. Ciò che ho apprezzato di più in questo libro è la caratterizzazione psicologica di Carole, una figura molto sensibile ed empatica. Sono molteplici i passi che ho sottolineato nel libro, proprio perché l'autrice è riuscita a scrivere con grande sensibilità stati emotivi molto belli e profondi. Una piacevole lettura che consiglio agli animi più sensibili.
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"Percepisco il suono del dolore come fosse lo schiantarsi violento delle onde in tempesta sugli scogli.  Non si può far finta di non udirlo, nemmeno indossando le migliori cuffie che isolano il suono. Certe cose bisogna osservarle, ascoltare cos'hanno da dire e imparare qualcosa".


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