Titanic Africani dell'autore eritreo Abu Bakar Khaal edito Atmosphere Libri per la sezione Biblioteca Araba.
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<<Le profondità della boscaglia iniziarono a tremare e scuotersi e ovunque arrivasse il rintocco della campana, la vita non sarebbe mai più stata la stessa. >>
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Titanic Africani è un libro che seppur costituito da un centinaio di pagine, riesce a trasmettere tutto il pathos e tutte le difficoltà dei ''viaggi della speranza ''. Di quelle milioni di anime, che con la speranza negli occhi, decidono di affrontare un viaggio che spesso, purtroppo, non ha un arrivo. Nel romanzo si parla della storia del migrante eritreo Abdar, vengono riportate le sue riflessioni più intime, le sue peregrinazioni. Simpaticamente racconta, come in ogni posto in cui ha soggiornato veniva soprannominato con un nomignolo diverso, fino a ricordare quello che lo riporta indietro alla sua infanzia "Ambsa" (leone). Abdar ripercorre con la mente i ricordi della sua giovinezza, ricorda con piacere quando scrisse un'opera teatrale intitolata "Il Fantasma e la Maschera", all'interno della quale tra leggende e verità racconta antiche storie Africane. È una storia senza filtri, raccontata con molta sensibilità e autenticità. Lo stile dell'autore è chiaro e fluido, una trama che si sviluppa bene durante la narrazione, un testo arricchito anche da qualche bella poesia. È un libro che merita di essere letto proprio per capire e percepire lo stato d'animo di chi affronta ''il virus'' dell'immigrazione. Ringrazio la casa editrice Atmosphere libri per avermi omaggiata di questo toccante libro.
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